La prima macchina per calcolare fu inventata e costruita nel 1643 dal filosofo e matematico Pascal. Verso la fine dello stesso secolo, il filosofo e matematico Leibniz discusse una possibilità più ambiziosa: arrivare grazie a un linguaggio “universalizzato”, addirittura alla macchina per pensare. Con i computer o cervelli elettronici d’oggi, ci siamo più o meno arrivati; l’“automazione del pensiero” è sulla buona strada...
O sulla cattiva? Converrà continuare così, o non sarà meglio tornare alla buona, semplice, vecchia tavola pitagorica?Carlo Fruttero e Franco Lucentini(1)
S. Mamedjarov (2757) – G. Kamsky (2718)
Magonza, 2007
Posizione 829
Magonza, 2007
Posizione 829
[FEN "rknbqrbn/pppppppp/8/8/8/8/PPPPPPPP/RKNBQRBN"]
La posizione presenta una debolezza congenita per entrambi: i Pedoni g2 e g7 indifesi! Negli scacchi classici – la mitica posizione 518 – i Pedoni sono invece tutti difesi! 1. d4 Il precedente (!!!) era 1. e4 c5? (1. ... e5!) 2. f3! Ab6?? (2. ... d6 3. Dg3 Cg6 4. Axc5 ove se 4. ... Db5 allora 5. Cd3 ±) 3. Dg3+ e requiem, Bacrot – Lanka, Magonza 2005. 1. ... f5 2. f3 Cd6 3. c3 Cg6 4. f4? Un “tempo” perduto per scongiurare e7-e5. 4. ... Ad5 5. Df2 e6 6. Ab3 Ae4+ 7. Cd3 Vieppiù compromettente. 7. ... Ch4! 8. g3?? Per non cedere un Pedone (8. Cg3 Axg2)... 8. ... Cg6... il Bianco piange e seppellisce un Cavallo! 0 : 1.
(1) Carlo Fruttero e Franco Lucentini, “L’Ora di Fantascienza”, Giulio Einaudi editore s.p.a., Torino, 1982, p. 203.