[Event "IX Campionato Italiano UISP"]
[Site "Casciana Terme"]
[Date "1988.12.??"]
[Round "?"]
[White "Barsi, Lorenzo"]
[Black "Ongarelli, Marco"]
[ECO "B02"]
[Result "1-0"]
[PlyCount "49"]
1.e4 Nf6 2.Nc3 d5 3.e5 Ne4 4.Nce2 d4 5.d3 Nc5 6.b4 Ne6 7.f4 g6 8.Nf3 b6 9.g3 c5 10.Bg2 Bb7 11.bxc5 bxc5 12.O-O h5 13.Rb1 Bd5 14.c4 Bc6 15.f5 gxf5 16.Nh4 Bxg2 17.Kxg2 Ng7 18.Nxf5 Nxf5 19.Rxf5 e6 20.Rf1 Qd7 21.Nf4 Qc6+ 22.Nd5 exd5 23.Qf3 Qg6 24.Qxd5 Nc6 25.Rf6 1-0
Thursday, February 28, 2013
我做自我批评 (我做自检讨)
慢慢
- Lorenzo Barsi Italia
- Mauro Berni Italia
- Renzo Cambi† Italia
- Mirsad Crnic Repubblica di Serbia
- Renato Di Vincenzi† Italia
- Marco Faggiani Italia
- Giorgio Gioulis Italia
- Alessandra Innocenti Italia
- Jan Kalendovský Repubblica Ceca
- Igor Laco Italia
- Giuseppe Laco Italia
- Mario Leoncini Italia
- 林丽丽 (Lín Lìlì) Repubblica Popolare Cinese
- Giovanni Lucci Italia
- 莫东科 (Mò Dōngkē) Repubblica Popolare Cinese
- L. M. Italia
- Janet L. Newton Stati Uniti
- Massimiliano Orsi Italia
- Fiorentino Palmiotto Italia
- Rafael Santana Venezuela
- Claudio Sericano Italia
- Zdeněk Závodný Repubblica Ceca
To be continued...
Wednesday, February 27, 2013
Tuesday, February 26, 2013
Monna Lisa
L. M. ci ha inviato copia del formulario di una partita del Maestro fiorentino Renzo Cambi contro Eugenio Ginoulhiac risalente alle Semifinali del torneo di Campionato Italiano del 1965. Non sarà forse la Monna Lisa del dottor Cambi – opina L. M. – “ma comunque rimane una testimonianza”.
Renzo Cambi vs. Eugenio Ginoulhiac
Firenze, 29 agosto 1965
Photo’s courtesy of L. M.
Renzo Cambi – Eugenio Ginoulhiac
Firenze, 29 agosto 1965
Semi-Slava D46
1. d4 d5 2. c4 e6 3. Cc3 Cf6 4. Cf3 Ae7 5. e3 0-0 6. Ad3 Cbd7 7. 0-0 c6 8.
De2 dxc4 9. Axc4 Te8 10. Td1 b6 11. e4 Cf8 12. Ce5 Dc7 13. Af4 Ad6 14. Df3 Ab7
15. Ad3 Tac8 16. Tac1 De7 17. Ag5 c5 18. Cg4 C8d7 19. Dh3 e5 20. Cd5 Axd5 21.
exd5 e4 22. Ab5 Ted8 23. Axd7 Txd7 24. Axf6 gxf6 25. Cxf6+ Dxf6 26. Dxd7 Td8
27. Dg4+ Rh8 28. Dxe4 Dh6 29. g3 cxd4 30. Dxd4+ f6 31. Dg4 Ac5 32. Df5 a5 33.
Tc3 1 : 0.
Monday, February 25, 2013
Sunday, February 24, 2013
Friday, February 22, 2013
Titoli di coda
- Lorenzo Barsi Italia
- Mauro Berni Italia
- Renzo Cambi† Italia
- Mirsad Crnic Repubblica di Serbia
- Renato Di Vincenzi† Italia
- Marco Faggiani Italia 对不起,马克!
- Giorgio Gioulis Italia
- Alessandra Innocenti Italia
- Jan Kalendovský Repubblica Ceca
- Igor Laco Italia
- Giuseppe Laco Italia
- Mario Leoncini Italia
- 丽丽 (Lìlì) Repubblica Popolare Cinese
- Giovanni Lucci Italia
- 莫东科 (Mò Dōngkē) Repubblica Popolare Cinese
- L. M. Italia
- Janet L. Newton Stati Uniti
- Massimiliano Orsi Italia
- Fiorentino Palmiotto Italia
- Rafael Santana Venezuela
- Claudio Sericano Italia
- Zdeněk Závodný Repubblica Ceca
To be continued...
Thursday, February 21, 2013
Wednesday, February 20, 2013
Antroponimo
IN PRISCUM
Cum te non nossem, dominum regemque vocabam:
nunc bene te novi: iam mihi Priscus eris.
SU PRISCO
Finché non ti conobbi, e signore e re ti chiamai;
ora che ben ti conosco, per me solo Prisco sarai. |
Marco Valerio Marziale, Epigrammi, i
Tuesday, February 19, 2013
Lontano dagli occhi, per sempre nel cuore
Incontrai per la prima volta il dottor Giovanni Martini un pomeriggio di quasi
trentatré anni fa nel retrobottega di un barbiere sulla via Pisana a Firenze
Legnaia. Io bivaccavo là quasi tutti i giorni, per distrarmi dai gravami scolastici e dai garbati rifiuti della mia compagna di classe Stefania, bramatissima anche perché – ma non solo... – diceva di no a tutti. Che
dicesse di no anche a me, però, mi seccava proprio... Mi giunsero allora in
soccorso gli scacchi. Condividevo infatti il retrobottega con un pittore
squattrinato, tale Antonini, che vantava un nome da Annigoni in Francia e
lamentava invece – con malcelato astio – poca fortuna in patria. Né
io né lui ci tagliavamo spesso i capelli, per la gioia del verace tarantino
Mino, che della bottega pagava ogni mese con qualche patema il fitto.
Trascorrevamo i pomeriggi assorti in lunghe partite a scacchi; l’Antonini
era giocatore tutt’altro che debole, nonostante non avesse mai
frequentato né circoli né sale di torneo. Era ponderato e – direi –
piuttosto solido in difesa, anche se sempre un po’ trattenuto dalla paura
di perdere. Io lo trattavo con i guanti e con simpatia – senza calcolo
d’infingimento – e lui mi ricambiava quel tanto poco – bontà
sua – che tuttavia mi consentiva anche di vincere. Le sue relazioni col
prossimo erano però assai turbulente, soprattutto col “padrone di
casa” Mino, che l’Antonini trattava come fosse il garzone di
bottega, e di cui rimarcava ad ogni piè sospinto e con perfida gratuità sia le
umili origini che la non accademica cultura. Di quando in quando bazzicava il
retro anche un altro appassionato di scacchi – un medico chirurgo più o
meno in carriera – al quale l’Antonini riservava con egualitarismo
tutto francese battutacce acide e sfottò da caffè d’avanguardia.
L’esasperato chirurgo rimediava una batosta dopo l’altra e
masticava amaro. Finché un giorno non pianificò una raffinata vendetta: avrebbe
portato là – senza preavviso – un suo amico bravissimo a scacchi
che avrebbe dovuto sfidare l’Antonini e infliggergli una lezione coi
fiocchi. Io non dovevo interferire. Alla fine l’agguato riuscì, e quella
fu la prima volta che vidi il dottor Martini: un uomo imponente,
dall’aspetto un po’ pretesco, con le mani piccole e curatissime. Il
chirurgo gongolava e lo presentò tosto all’Antonini che però, sempre sul
chi va là e sulla difensiva, accampò subito una scusa per non potersi
trattenere e cortesemente declinò il guanto di sfida. Il chirurgo era su tutte
le furie, e non poté impedire che Martini, ormai incomodato, giocasse una
partita con me. Il lato più comico fu che per tutta la partita l’Antonini
non si mosse mai dalla sua mattonella, e anzi apprezzasse ogni mossa
dell’illustre ospite con commenti salaci e denigratori. Sembrava Staunton
con Morphy. Io sorpresi Martini con un Gambetto Evans: sacrificai
l’Alfiere in f7 e braccai il suo Re per tutta la scacchiera.
L’Antonini seguiva sguaiatamente la caccia con cori da stadio. Alla fine,
tuttavia, Martini, dall’alto della sua notevolissima classe, mi sfuggì e
la partita finì patta. Nonostante il “quasi rete” l’Antonini
esultava come se (lui) avesse vinto i Mondiali e gli altri due fossero stati
travolti dallo Zambia. Il chirurgo era livido in volto, mentre Martini, con
signorile indulgenza, mi invitò a frequentar casa sua per
“affinarmi” un po’.
Da allora in poi – per anni – tutti i sabati nel primo pomeriggio sarei sempre andato a casa sua, nella bella villa di fronte al carcere di Sollicciano. La storia di come la galera si fosse materializzata come un fungo atomico ai piedi del giardino di casa sua è tipica – se vera – dell’ignavia del personaggio. A quanto si dice, un giorno gli bussarono all’uscio due socialisti craxiani imbellettati e gli chiesero di apporre una firma su un documento per autorizzare importanti opere di riconversione edilizia. Martini firmò senza neppure leggere – chi l’ha conosciuto può crederci – e l’anziana, arcigna madre non gliel’avrebbe mai perdonato. Presto il carcere diventò il belvedere di tutte le finestre della villa. La madre lo rimproverava continuamente, tanto per quello scempio che per questioni assai più spicciole: per esempio per le troppe uova che gli grattava il fattore, uno scaltro contadino che là aveva piantato le tende e viveva da signore.
Ma Martini era così: gli bastava poco per vivere e non pareva crucciarsi troppo delle monetine che gli cadevano dalle tasche. Non credo che non se ne accorgesse. Credo piuttosto che se ne compiacesse. Probabilmente era un esercizio pratico di teologia.
La sua casa era una piazza d’armi, su più piani, con librerie ammantate di polvere di carta che assomigliavano, per imponenza e maestosità, alla Biblioteca Nazionale di Pechino. Io arrivavo sempre di buon’ora e Martini mi intratteneva per un po’ nel suo salottino davanti alla tv: gli piaceva lo sport, soprattutto il tennis e l’automobilismo. Passavamo poi in una stanza più piccola – direi una stireria – dove campeggiavano tavolo e scacchiera e un pianoforte. Là giocavamo e analizzavamo un po’; Martini, con la sua mano fatata alla Capablanca, confutava spesso le mosse di Tizio e di Caio nelle intricate partite che io sceglievo durante la settimana. Un po’ più tardi giungevano alla spicciolata Renzo Cambi e Paolino Borghesi e ci alternavamo tutti e quattro in partite rapide a giro. Ogni tanto – ahimè – compariva anche un signore che loro chiamavano “il giudice” – e credo che giudice lo fosse davvero – e toccava sempre a me giocarci contro, con poco sugo mio e forse poco anche suo. Frequentavano la casa anche altri personaggi noti del circuito scacchistico fiorentino, ma più raramente: lo zoccolo duro eravamo noi. Un paio di volte comparve Rolando Tacchio, un tipo simpaticissimo che aveva visto sorgere la stella di Sergio Mariotti. Come giocatore lo ricordo così così, ma mantengo una vivida memoria del suo candore e della sua simpatia davvero prorompente. Impossibile pensare male di lui. Così come difficile era prendersela con Paolino Borghesi, che quando perdeva diventava una bestiaccia intrattabile e poteva dire (sul conto del vincitore) qualsiasi nefandezza. Non tutti erano così comprensivi con lui: non Castaldi, per esempio, che, a quanto si dice, una volta gli rifilò un sonoro ceffone, che, sempre a quanto si dice, zitto zitto Paolino prese e portò a casa.
Martini non mi chiuse mai la porta in faccia. A casa sua mi sono sempre sentito a casa. Martini è stato di gran lunga il giocatore più forte che io abbia mai conosciuto. L’intellighenzia fiorentina (federata) avrà forse da ridire sulle mie stravaganti asserzioni, perché Martini non aveva titolo – o se titolo aveva era tutt’al più quello di terza nazionale. La ragione è pura e semplice: Martini non giocò quasi mai in torneo, se non dopo la morte della madre, ormai già anziano e molto malato. Eppure, fior di giocatori che son passati da Firenze (per esempio Erich Eliskases), scoprirono a proprie spese quanto forte fosse il dottor Martini! Chiedete a Mariotti come giocava il dottor Martini e vediamo cosa risponde. Io mi limiterò a dire che a lampo era quasi invincibile e che trattava i finali con tecnica sublime. Ma potrei dire molto di più.
Una sola volta mi accolse con un velatissimo strabismo di diffidenza. Fu quando mi presentai – senza avvertire, com’era mio maleducato costume – con Mahmud. Quel giorno alla scacchiera Martini fu implacabile: Mahmud perse tutte le partite. Io ci rimasi un po’ male e lui se ne accorse. Obiettai che una vita disperata e troppe notti all’addiaccio non sono l’ideale per esprimere la valentia scacchistica, ma il dottore mi rimbrottò severamente: sublimarsi negli altri era a suo dire un peccato di superbia capitale. Non gliene volli, naturalmente, ma mi tenni le mie idee e anche Mahmud: per me gli uomini sono tutti uguali e dunque a ciascuno il suo Cristo.
Quando si ammalò più gravemente, tanto da esser ricoverato in ospedale, non trovai mai il tempo per andare a visitarlo. Un po’ perché erano cominciate le guerre ereditarie – la gran caccia al tesoro, con troppi pesciolini addentellati in prima fila – e a me le guerre per le ossa non sono mai piaciute; un po’ perché mi stavo umanamente perdendo su altre vie. Come tutti gli egoisti lottavo per la (mia) minutissima sopravvivenza. Ogni tanto chiedevo lumi a qualche comune amico, ma più per dovere di convenzione che per apprensione d’interesse.
Io a Martini volevo bene, e non avergli visto la morte in faccia mi ha illuso – almeno per un po’ – che forse non sarebbe morto. E così Cristo si è fermato là, nei pressi del carcere di Sollicciano: là dove io un giorno ho perso la strada di casa, e là dove per me il dottor Martini – per farla breve – non è mai morto.
Lontano dagli occhi, per sempre nel cuore.
Da allora in poi – per anni – tutti i sabati nel primo pomeriggio sarei sempre andato a casa sua, nella bella villa di fronte al carcere di Sollicciano. La storia di come la galera si fosse materializzata come un fungo atomico ai piedi del giardino di casa sua è tipica – se vera – dell’ignavia del personaggio. A quanto si dice, un giorno gli bussarono all’uscio due socialisti craxiani imbellettati e gli chiesero di apporre una firma su un documento per autorizzare importanti opere di riconversione edilizia. Martini firmò senza neppure leggere – chi l’ha conosciuto può crederci – e l’anziana, arcigna madre non gliel’avrebbe mai perdonato. Presto il carcere diventò il belvedere di tutte le finestre della villa. La madre lo rimproverava continuamente, tanto per quello scempio che per questioni assai più spicciole: per esempio per le troppe uova che gli grattava il fattore, uno scaltro contadino che là aveva piantato le tende e viveva da signore.
Ma Martini era così: gli bastava poco per vivere e non pareva crucciarsi troppo delle monetine che gli cadevano dalle tasche. Non credo che non se ne accorgesse. Credo piuttosto che se ne compiacesse. Probabilmente era un esercizio pratico di teologia.
La sua casa era una piazza d’armi, su più piani, con librerie ammantate di polvere di carta che assomigliavano, per imponenza e maestosità, alla Biblioteca Nazionale di Pechino. Io arrivavo sempre di buon’ora e Martini mi intratteneva per un po’ nel suo salottino davanti alla tv: gli piaceva lo sport, soprattutto il tennis e l’automobilismo. Passavamo poi in una stanza più piccola – direi una stireria – dove campeggiavano tavolo e scacchiera e un pianoforte. Là giocavamo e analizzavamo un po’; Martini, con la sua mano fatata alla Capablanca, confutava spesso le mosse di Tizio e di Caio nelle intricate partite che io sceglievo durante la settimana. Un po’ più tardi giungevano alla spicciolata Renzo Cambi e Paolino Borghesi e ci alternavamo tutti e quattro in partite rapide a giro. Ogni tanto – ahimè – compariva anche un signore che loro chiamavano “il giudice” – e credo che giudice lo fosse davvero – e toccava sempre a me giocarci contro, con poco sugo mio e forse poco anche suo. Frequentavano la casa anche altri personaggi noti del circuito scacchistico fiorentino, ma più raramente: lo zoccolo duro eravamo noi. Un paio di volte comparve Rolando Tacchio, un tipo simpaticissimo che aveva visto sorgere la stella di Sergio Mariotti. Come giocatore lo ricordo così così, ma mantengo una vivida memoria del suo candore e della sua simpatia davvero prorompente. Impossibile pensare male di lui. Così come difficile era prendersela con Paolino Borghesi, che quando perdeva diventava una bestiaccia intrattabile e poteva dire (sul conto del vincitore) qualsiasi nefandezza. Non tutti erano così comprensivi con lui: non Castaldi, per esempio, che, a quanto si dice, una volta gli rifilò un sonoro ceffone, che, sempre a quanto si dice, zitto zitto Paolino prese e portò a casa.
Martini non mi chiuse mai la porta in faccia. A casa sua mi sono sempre sentito a casa. Martini è stato di gran lunga il giocatore più forte che io abbia mai conosciuto. L’intellighenzia fiorentina (federata) avrà forse da ridire sulle mie stravaganti asserzioni, perché Martini non aveva titolo – o se titolo aveva era tutt’al più quello di terza nazionale. La ragione è pura e semplice: Martini non giocò quasi mai in torneo, se non dopo la morte della madre, ormai già anziano e molto malato. Eppure, fior di giocatori che son passati da Firenze (per esempio Erich Eliskases), scoprirono a proprie spese quanto forte fosse il dottor Martini! Chiedete a Mariotti come giocava il dottor Martini e vediamo cosa risponde. Io mi limiterò a dire che a lampo era quasi invincibile e che trattava i finali con tecnica sublime. Ma potrei dire molto di più.
Una sola volta mi accolse con un velatissimo strabismo di diffidenza. Fu quando mi presentai – senza avvertire, com’era mio maleducato costume – con Mahmud. Quel giorno alla scacchiera Martini fu implacabile: Mahmud perse tutte le partite. Io ci rimasi un po’ male e lui se ne accorse. Obiettai che una vita disperata e troppe notti all’addiaccio non sono l’ideale per esprimere la valentia scacchistica, ma il dottore mi rimbrottò severamente: sublimarsi negli altri era a suo dire un peccato di superbia capitale. Non gliene volli, naturalmente, ma mi tenni le mie idee e anche Mahmud: per me gli uomini sono tutti uguali e dunque a ciascuno il suo Cristo.
Quando si ammalò più gravemente, tanto da esser ricoverato in ospedale, non trovai mai il tempo per andare a visitarlo. Un po’ perché erano cominciate le guerre ereditarie – la gran caccia al tesoro, con troppi pesciolini addentellati in prima fila – e a me le guerre per le ossa non sono mai piaciute; un po’ perché mi stavo umanamente perdendo su altre vie. Come tutti gli egoisti lottavo per la (mia) minutissima sopravvivenza. Ogni tanto chiedevo lumi a qualche comune amico, ma più per dovere di convenzione che per apprensione d’interesse.
Io a Martini volevo bene, e non avergli visto la morte in faccia mi ha illuso – almeno per un po’ – che forse non sarebbe morto. E così Cristo si è fermato là, nei pressi del carcere di Sollicciano: là dove io un giorno ho perso la strada di casa, e là dove per me il dottor Martini – per farla breve – non è mai morto.
Lontano dagli occhi, per sempre nel cuore.
我做自我批评
[Event "X Campionato Italiano UISP"]
[Site "Montecatini Terme"]
[Date "1989.12.??"]
[Round "?"]
[White "Barsi, Lorenzo"]
[Black "Cecconi, Giovanni Alberto"]
[Result "1-0"]
[ECO "B33"]
[PlyCount "59"]
1.e4 c5 2.d4 cxd4 3.Nf3 Nc6 4.Nxd4 Qb6 5.Nb3 Nf6 6.Nc3 e6 7.Be3 Qc7 8.Be2 a6 9.O-O d6 10.a4 b6 11.f4 Be7 12.Bf3 Bb7 13.Qe2 Rb8 14.Rad1 O-O 15.g4 Nd7 16.g5 Rfe8 17.Bg2 g6 18.Qg4 Nb4 19.Nd4 Bf8 20.Qh4 Bg7 21.Rd2 e5 22.Ndb5 axb5 23.Nxb5 Qd8 24.Nxd6 Rf8 25.f5 h5 26.f6 Bh8 27.Bh3 Bc6 28.Nf5 Rb7 29.Ne7+ Kh7 30.Qxh5+ 1-0
Monday, February 18, 2013
La lista di Clarice (an amendement)
- Lorenzo Barsi Italia
- Mauro Berni Italia
- Renzo Cambi† Italia
- Mirsad Crnic Repubblica di Serbia
- Renato Di Vincenzi† Italia
- Giorgio Gioulis Italia
- Alessandra Innocenti Italia
- Jan Kalendovský Repubblica Ceca
- Igor Laco Italia
- Giuseppe Laco Italia
- Mario Leoncini Italia
- 丽丽 (Lìlì) Repubblica Popolare Cinese
- Giovanni Lucci Italia
- 莫东科 (Mò Dōngkē) Repubblica Popolare Cinese
- L. M. Italia
- Janet L. Newton Stati Uniti
- Massimiliano Orsi Italia
- Fiorentino Palmiotto Italia
- Rafael Santana Venezuela
- Claudio Sericano Italia
- Zdeněk Závodný Repubblica Ceca
To be continued...
Sunday, February 17, 2013
Forte dei Marmi
Semifinale per il xxiv
Campionato Italiano unisex (Forte dei Marmi, I–11 settembre 1962):
Clarice Benini – Giorgio Gioulis
Forte dei Marmi, 2 settembre 1962
Grünfeld D87
1. d4 Cf6 2. c4 g6 3. Cc3 d5 4. cxd5 Cxd5 5. e4 Cxc3 6. bxc3 c5 7. Ac4 Ag7
8. Ce2 0-0 9. 0-0 Ag4 10. f3 Ad7 11. Ae3 Da5. Con 11. ... Cc6 il Nero
rientra in varianti solite; per esempio: 12. Ad3 Dc7 13. f4 cxd4 14. cxd4 Ag4
15. Da4 Axe2 16. Axe2 Cxd4 17. Tab1 Tac8 18. Axd4 Dc2 19. Dxa7 Axd4+ 20. Dxd4
Dxe2 21. Tf2 Da6 22. h3 Tfd8 23. Db6 Dxb6 24. Txb6 Td7 25. Tfb2 Tcc7 26. T6b4
Rf8 27. Rf2 Tc3 28. a4 Ta3 29. Tc4 Rg7 30. e5 e6 31. Rg1 Tad3 32. Rh2 T3d4 33.
Txd4 Txd4 34. a5 Ta4 35. Tb5 Ta3 36. Txb7 ½ : ½ Prohaszka – Valsecchi,
Campionato Europeo Under 16, Herceg Novi 2008. 12. Tb1 b5 13. Ad5 Ac6?
Meno compromettente è 13. ... Cc6 14. dxc5 e6. 14. dxc5 e6 15. Axc6 Cxc6 16.
Dd2? (16. Cd4!±) 16. ... Ce5 17. Ad4 a6 (17. ... Cc4) 18. Tfd1
Tac8 19. Cc1 Tfd8 20. Db2 Dc7 21. De2 Cd7 22. Cd3 Af8. Missione compiuta:
il Nero ricupera il Pedone. 23. Cb4? (23. c6) 23. ... Cxc5 24. Rh1
Df4? (24. ... Ca4
-+
) 25. Ae3 Txd1+ 26. Txd1 Df6 27. Ad4 e5
28. Af2 Ca4 29. Cd5 Dc6 30. Tc1 Dc4 31. Dc2 Aa3
32. Td1? Era
interessantissimo (e giustificato) il sacrificio di Qualità: 32. Ag3! (32. ...
Axc1 33. Dxc1) con una situazione di equilibrio dinamico. 32. ... Rg7?
Il Nero non si avvede della petite combinaison 32. ... Cxc3! 33. Cb6
(33. Cxc3 Ab4) 33. ... Cxd1 34. Cxc4 Txc4 35. Dxd1 Tc1 36. Dxc1 Axc1 con un
quasi decisivo Pedone in più. 33. Ah4 Tc6 34. Ag3 f6 35. Df2 Ac5 36.
Dc2? (36. Dd2 Td6 37. Ah4 Cxc3 38. Axf6+ Txf6 39. Dxc3 Dxc3 40. Cxc3 Ad4
41. Cd5 Tc6=) 36. ... Ad4
-+
37. h3 Cxc3 38. Cxc3 Dxc3 39. Dxc3
Txc3 40. Ae1 Tc2 41. a3 Ta2 42. Ab4 Tc2 43. g3 g5 44. Td2 Tc1+ (44. ...
Txd2! 45. Axd2 Ab2 46. Ab4 a5!-+
) 45. Rg2 Rf7 46. f4 gxf4 47.
gxf4 Tg1+ 48. Rh2 Tf1 49. fxe5 fxe5 50. Rg2 Tf4 51. Tc2 Tf6 52. Tc8 Rg6 53.
Tg8+ Rh5 54. Tc8 Tg6+ 55. Rh2 Ag1+ 56. Rh1 Af2 57. Ac5?? Dopo 57. Tf8 Ad4
58. Tf7 h6 il finale del Nero – con un Pedone in più – scivola
quasi sul velluto, ma il Bianco può ancora sperare... 57. ... Tg1+ 58. Rh2
Tc1 0 : 1.Lievàntu
Torneo di selezione per il xix Campionato Italiano unisex
(Levanto, 4-12 maggio 1957):
1. e4 c5 2. Cf3 d6 3. d4 cxd4 4. Cxd4 Cf6 5. Cc3 g6 6. f3 Ag7 7. Ae3 Cc6 8.
Dd2 0-0 9. 0-0-0 Cxd4 10. Axd4 Da5. “Migliore è senza dubbio 10. ...
Ae6”, commenta Palmiotto in calce al formulario. 11. Rb1 Ae6? 12. Cd5
Fiorentino Palmiotto – Clarice Benini
Levanto, 10 maggio 1957
Siciliana B76
12. ... Dxd2? Ancora Palmiotto: “Il Nero per non perdere un Pedone avrebbe
dovuto giocare 12. ... Dd8 [...]”, tuttavia dopo 13. h4! il Bianco serba
una potentissima iniziativa; per esempio: 13. ... Axd5 14. exd5 e5 15. dxe6
fxe6 16. g4 Cd5 17. Ac4 Txf3 18. Axd5 exd5 19. h5 Axd4 20. Dxd4 Dg5 21. hxg6
Dxg6 22. Dxd5+ Tf7 23. Th5 Rh8 24. Tg5 Dh6 25. Dxf7 Dxg5 26. Dxb7 Tg8 27. Dxa7
Dxg4 28. Tf1 h5 29. a4 h4 30. De3 Rh7 31. a5 h3 32. Th1 1 : 0 Jenni –
Baer, Winterthur 2004. 13. Cxe7+ Rh8 14. Txd2 Tfe8 15. Axf6 Axf6 16. Cd5
Axd5 17. Txd5 Ted8 18. Ac4 Tac8 19. Ab3 a6. Oppure 19. ... Rg7 20. Thd1 Ae7
21. a4 b6 22. Ra2 Tc5 23. c3 h5 24. Ta1 Tdc8 25. Tad1 Txd5 26. Axd5 Tc5 27. Rb3
Rf8 28. Td3 Ag5 29. Rc2 Re7 30. b4 Tc8 31. c4 h4 32. f4 Af6 33. Tf3 Ag7 34. Ta3
Ad4 35. a5 bxa5 36. Txa5 Tc7 37. Ta3 Tc8 38. Rd3 Ag1 39. Ta1 Ab6 40. e5 dxe5
41. fxe5 a5 42. bxa5 Ac5 43. Tf1 Tf8 44. Tb1 1 : 0 Kuijf – Lechtynsky,
Nettetal 1992. 20. Thd1 Ae7 21. Ta5 Rg7 22. Ad5 Td7 23. Td3 Tc5 24. b4 Txa5
25. bxa5 Ad8 26. Tb3 Axa5 27. Axb7 Rf6? (27. ... Ac7!? Δ 28. Axa6 d5) 28. Axa6 Tc7 29. c4 Re5 30. Td3 Tc5 31.
Rc2 f5 32. exf5 gxf5 33. Rb3 d5 34. Txd5+ Txd5 35. cxd5 Rxd5 36. Ad3 Re5 37.
Ra4 Ae1 38. Rb5 h5 39. a4 f4 40. a5 Rd6 41. Rb6 Af2+ 42. Rb7 Rc5 43. a6 Rb4 44.
h4 1 : 0.
Levanto, 10 maggio 1957
Da Fiorentino Palmiotto @ L. M.; da L. M. @ Mauro Berni; da Mauro Berni @ me; da noi a tutti voi: |
Fiorentino Palmiotto vs. Clarice Benini
Levanto, 10 maggio 1957
Forte dei Marmi, 9 settembre 1962
Da Giorgio Gioulis @ L. M.; da L. M. @ Mauro Berni; da Mauro Berni @ me; da noi a tutti voi: |
Clarice Benini vs. Giorgio Gioulis
Forte dei Marmi, 9 settembre 1962
Saturday, February 16, 2013
给聂维娅 (Gěi Nièwéiyà)
DE NAEVIA
Scripsi, rescripsit nil Naevia, non dabit ergo.
Sed puto quod scripsi legerat: ergo dabit.
SU NEVIA
Scrissi, ma nulla Nevia mi risponde; e dunque non viene.
Ma quello ch’io le scrissi l’ha letto; e dunque verrà.
给聂维娅
我写信给聂维娅,但她没有回复,也没来。
信她肯定收到了,她一定会来。 |
Marco Valerio Marziale, Epigrammi, ii
[Traduzione di 莫东科 (Mò Dōngkē)]
Friday, February 15, 2013
La lista di Clarice (nearly midnight)
- Lorenzo Barsi Italia
- Mauro Berni Italia
- Renzo Cambi† Italia
- Mirsad Crnic Repubblica di Serbia
- Renato Di Vincenzi† Italia
- Giorgio Gioulis Italia
- Alessandra Innocenti Italia
- Jan Kalendovský Repubblica Ceca
- Igor Laco Italia
- Giuseppe Laco Italia
- Mario Leoncini Italia
- 丽丽 (Lìlì) Repubblica Popolare Cinese
- Giovanni Lucci Italia
- 莫东科 (Mò Dōngkē) Repubblica Popolare Cinese
- L. M. Italia
- Janet L. Newton Stati Uniti
- Massimiliano Orsi Italia
- Fiorentino Palmiotto Italia
- Rafael Santana Venezuela
- Claudio Sericano Italia
- Zdeněk Závodný Repubblica Ceca
To be continued...
Imperial Style
Secretary-General of the “Associazione Generale del Commercio Italo-Cinese — Sezione di Prato”, 莫东科 (Mò Dōngkē), addresses the audience at the feast for Chinese New Year in Maliseti (Prato), Friday, February 15, 2013. |
The New Year’s Party
Secretary-General of the “Associazione Generale del Commercio Italo-Cinese — Sezione di Prato”, 莫东科 (Mò Dōngkē), takes care of the last details of the feast for Chinese New Year in Maliseti (Prato), Friday, February 15, 2013. |
A Feast of Longing
Chinese New Year 2013 celebration organised by the “Associazione Generale del Commercio Italo-Cinese — Sezione di Prato” in Maliseti (Prato), Friday, February 15, 2013. |
La lista di Clarice (recently updated)
- Lorenzo Barsi Italia
- Mauro Berni Italia
- Renzo Cambi† Italia
- Mirsad Crnic Repubblica di Serbia
- Renato Di Vincenzi† Italia
- Giorgio Gioulis Italia
- Alessandra Innocenti Italia
- Jan Kalendovský Repubblica Ceca
- Igor Laco Italia
- Giuseppe Laco Italia
- Mario Leoncini Italia
- 丽丽 (Lìlì) Repubblica Popolare Cinese
- Giovanni Lucci Italia
- 莫东科 (Mò Dōngkē) Repubblica Popolare Cinese
- L. M. Italia
- Janet L. Newton Stati Uniti
- Massimiliano Orsi Italia
- Rafael Santana Venezuela
- Claudio Sericano Italia
- Zdeněk Závodný Repubblica Ceca
To be continued...
Thursday, February 14, 2013
我是笨鸟先飞……
|
Myricae
Nel suo editoriale per Scacco!, n. 12, dicembre 1975, p. 353, a
proposito del xv Campionato
Italiano a squadre (Castelvecchio Pascoli, 31 ottobre – 4 novembre 1975), il Maestro Internazionale Giorgio Porreca scrisse:
“Perdendo nell’ultimo turno l’incontro con Natalucci, Tatai
ha consegnato la vittoria nel campionato italiano dei circoli alla squadra di
Reggio Emilia. Peccato per l’Accademia Romana che, forte di un redivivo
Giustolisi, stava per rinnovare i fasti scacchistici del passato, profittando
di un ‘Banco di Roma’ alquanto giù di corda specie in
Zichichi”.
Ecco allora Giustolisi all’opera contro l’allora seconda scacchiera
del Circolo Scacchistico Bolognese Fiorentino Palmiotto. La quasi inedita
partita – originalmente pubblicata in Fiorentino Palmiotto, “Alberto Giustolisi”, Bologna, 1995, p. 75 –
ci è stata girata – more solito – dal professor Mauro Berni.
Alberto Giustolisi – Fiorentino Palmiotto
Castelvecchio Pascoli, 1975
Ucraina A53
Castelvecchio Pascoli, 1975
Ucraina A53
1. c4 e5 2. Cc3 d6 3. g3 Cf6 4. Ag2 c6 5. d4 Dc7. Se 5. ... Ae7 allora
6. Cf3 e4 7. Cg1! con preferenza per il Bianco, Suba – Tseshkovskij,
Sochi 1983. 6. h3 Ae7 7. e4 0-0 8. Cge2 Cbd7 9. Ae3 Te8 10. 0-0 Cf8 11. f4
exd4 12. Cxd4 Ae6 13. b3 Tad8 14. Tc1 (Δ Cc3-d5) 14. ... Ac8 15.
Df3 Cg6 16. Af2 h5. Palmiotto è, come al solito, intraprendente... 17.
Cf5 Af8 18. Ad4 (Δ 19. Axf6 gxf6 20. Dxh5) 18. ... Cxe4?
Palmiotto auspica la compiacente 19. Cxe4? Axf5, ma... 19. Ch6+!
Lapalissiana intermedia! 19. ... gxh6 20. Cxe4. Il Bianco è in
vantaggio. 20. ... Ag7 21. Axg7 Rxg7 22. Dc3+ Rf8 23. Cf6 Db6+ 24. c5
dxc5? (24. ... Dxc5+ 25. Dxc5 dxc5 26. Cxe8 Txe8 27. Txc5 h4 28. g4±)
25. Cxe8 c4+ 26. Rh1 Txe8 27. f5 Ce5
28. bxc4? Era decisiva 28. Dd2! con
la doppia minaccia di Dd2xh6+ e f5-f6; per esempio: 28. ... Rg7? 29. f6+ Rh7
30. Ae4+ Cg6 31. Axg6+ fxg6 32. Tce1
+-
. 28. ... f6 29. c5 Dc7
30. Tcd1 Td8 31. De3 Rg7 32. De2 Txd1 33. Txd1 Axf5 34. Dxh5 Ag6 35. Dh4 Cd3
36. Rh2 Cxc5 37. Dd4 De7 38. Tc1 Cd7 39. Dxa7 Ce5 40. Tc3 Af7 41. a4 Db4 42.
Tc1? (42. Tc2 h5!) 42. ... Db2? Il Nero – probabilmente già in
Zeitnot – non si avvede di 42. ... Ad5! 43. Dc5 (43. Axd5??
Dd2+-+
) 43. ... Dd2 44. Dc2 Cf3+ 45. Rh1 Dxc2 46. Txc2 Ce1 47. Tb2
Cxg2 48. Txb7+ Rg6=. 43. Tf1 Ad5 44. Tf2 Db3? Se non altro, dopo 44. ...
Db4 45. Axd5 cxd5 46. a5 Db5 47. Db6 Dxb6 48. axb6 Cc4 49. Ta2 il vantaggio del
Bianco è più laborioso. 45. Axd5 cxd5 46. Dc5 1 : 0 per oltrepassati limiti
di tempo. Tempo scaduto, ma il Nero non ha di che rammaricarsi: la minaccia
di Dc5-e7+ è infatti soggiogante. Per esempio: se 46. ... d4 allora 47. De7+
Df7 48. Dxf7+ Rxf7 49. Tb2+-
, mentre se 46. ... Rf7 allora 47. Dd6
(47. Dc7+ Re6 48. Dg7 Cd7 49. Dg4+ Re7) 47. ... Cf3+ 48. Rg2 Ce1+ 49. Rf1 Cf3
50. Dd7+! Rf8 51. Df5+-
.Wednesday, February 13, 2013
Outlet
Un “must” per tesserati e tesserandi:
Gli scacchi siamo noi [ipse dixit – N.d.R.]
Linea di prodotti di abbigliamento per lo scacchista
Tuesday, February 12, 2013
Gisela Harum
A screengrab of a rare picture of Gisela Harum (1903 – 1995) – seated in the centre – who played Clarice Benini both in the Women’s super-Tournament at Semmering 1936 and in the sixth Women’s World Chess Championship Tournament at Stockholm 1937. For further details, see 7908. Ebensee, 1933, Chess Notes by Edward Winter, 29 December 2012: C.N.s 7907-7908.
Monday, February 11, 2013
Vampire Kiss
“In the afternoon [May 15, 2012], I paid a visit to the Chinese Bone Marrow Bank [in 北京 (Běijīng)] and received the most basic training. It turns out that donating bone marrow is equivalent to donating hematopoietic stem cells. There are three collection methods: bone marrow blood, peripheral blood and umbilical cord blood. The second method is the most beneficial to both donors and patients. Its collection method is similar to that of blood components. According to latest statistics, only 1.47 million of over a billion Chinese have joined the ranks of volunteers. I hope everyone will actively participate, so as to make more patients and families feel happy again!”, 侯逸凡 (Hóu Yìfán) said. Photos courtesy of her herself. |
Sunday, February 10, 2013
Clarice Benini: a footnote
Alessandra Innocenti & Lorenzo Barsi
Clarice Benini
Omaggio alla Campionessa di Scacchi
Clarice Benini
Omaggio alla Campionessa di Scacchi
Saturday, February 9, 2013
Friday, February 8, 2013
5th Fischerandom Kaos
The Fab Four of Associazione Culturale “Il Delta della Luna”, namely, from left to right: Chiara Angelini, Sofia Nutini, Olga Calamai, and Silvia Bertini give a dance display of Fischerandom style!
Thursday, April 25, 2013 16,00
5th FISCHERANDOM KAOS Fischerandom simultaneous exhibition by Simone De Filomeno c/o Associazione Culturale “Il Delta della Luna” Viale Edmondo De Amicis 99/A, 50137 Florence, Italy
The entrance is free, though the deadline for pre-registration will be Sunday, April 21.
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False start
The Fab Four of Associazione Culturale “Il Delta della Luna”, namely, from left to right: Chiara Angelini, Sofia Nutini, Olga Calamai, and Silvia Bertini do a false start just to make their improvisation the best dance ever...
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La lista di Clarice
- Lorenzo Barsi Italia
- Mauro Berni Italia
- Renzo Cambi† Italia
- Mirsad Crnic Repubblica di Serbia
- Renato Di Vincenzi† Italia
- Alessandra Innocenti Italia
- Jan Kalendovský Repubblica Ceca
- Igor Laco Italia
- Giuseppe Laco Italia
- Mario Leoncini Italia
- Giovanni Lucci Italia
- 莫东科 (Mò Dōngkē) Repubblica Popolare Cinese
- L. M. Italia
- Janet L. Newton Stati Uniti
- Massimiliano Orsi Italia
- Rafael Santana Venezuela
- Claudio Sericano Italia
- Zdeněk Závodný Repubblica Ceca
To be continued...
Thursday, February 7, 2013
The times they are a-changin’
Dal 2 al 3 febbraio si sono svolti a Singapore il I Campionato Nazionale di scacchi960 (Fischerandom Chess) e il I Campionato Nazionale di Quadriglia (bughouse), organizzati in tandem dalla Federazione Scacchistica di Singapore e dal Club Mindsports Club della Singapore Management University. Mentre i Fischerandom Chess sono già contemplati (in appendice) dalle “FIDE LAWS of CHESS” (cfr. pp. 22-23), non ci sono ancora regole universali per la variante Quadriglia. Due giocatori singaporiani hanno però elaborato un prontuario di regole ad hoc per il Campionato e ne proporranno l’inserimento – tramite apposito comma – nelle FIDE LAWS. In bocca al lupo!
Per ulteriori informazioni e dettagli rimandiamo all’appassionato reportage di Leung Weiwen per ChessBase.com, 7 febbraio 2013.
Per ulteriori informazioni e dettagli rimandiamo all’appassionato reportage di Leung Weiwen per ChessBase.com, 7 febbraio 2013.
Robert James Fischer
Wednesday, February 6, 2013
Clarice Benini: Der Zwischenzug
Da “Clarice Benini Omaggio alla Campionessa di Scacchi”, Firenze, Associazione Culturale “Il Delta della Luna”, 1999-2013, p. 129:
Grazie ai buoni uffici di L. M., nonché alla generosità di Igor e Giuseppe Laco, siamo lieti di presentare ai nostri rari e preziosi lettori l’inedita partita di Clarice contro Pino Laco:
Nel maggio del 1957 Clarice partecipa al Magistrale di selezione per il Campionato Italiano [Levanto, 4-12 maggio 1957], “con il dichiarato proposito di prepararsi al torneo zonale femminile” [...]. E, come sempre, Clarice è una pericolosa mina vagante, soprattutto col Bianco (4½ su 6). Se Mario Napolitano se la cava con una patta (e non era la prima volta!), [il penultimo – 毛罗,谢谢!] turno sarà invece fatale a Giuseppe Laco: con la sua vittoria Clarice regala all’amico Mario il primo premio e l’accesso al Campionato.
[Event "Torneo di selezione per il XIX Campionato Italiano"]
[Site "Levanto"]
[Date "1957.05.11"]
[Round "10"]
[White "Benini, Clarice"]
[Black "Laco, Giuseppe"]
[ECO "A24"]
[Result "1-0"]
[Annotator "Duck,Donald"]
[PlyCount "97"]
1.c4 g6 2.Nc3 Bg7 3.Nf3 d6 4.g3 Nf6 5.Bg2 e5 6.d3 c6
({Un anno dopo sarà Laco a vestire i panni della signorina Benini:} 6...O-O
7.Bd2 Nh5 8.Qc1 f5 9.Bh6 Nc6 10.Bxg7 Kxg7 11.Nd5 f4 $10 12.Qc3 Be6 13.Nxf4 Nxf4
14.gxf4 Rxf4 15.h4 Qf6 16.Ng5 Nd4 17.e3 $2 (17.Ne4 Qf5 18.e3 Rg4 {è più o meno
in equilibrio}) 17...Rxf2 $1 18.exd4 Bg4 19.Bf3 Rxf3 $1 20.O-O-O Qf4+ 21.Kb1
Qxd4 22.Qxd4 exd4 23.Rhg1 Rg3 $2 (23...Rf4 $17) 24.Rxg3 Bxd1 25.Kc1 Bh5 26.Ne6+
Kh6 27.Nxc7 Rf8 28.Ne6 Rf1+ 29.Kc2 Rf2+ 30.Kc1 a6 31.Ng5 $2 (31.Cxd4 $10)
31...Rf4 32.Ne4 Bf3 33.Nxd6 Kh5 34.Rg5+ Kxh4 35.Re5 h5 36.c5 g5 37.Nf5+ Rxf5
38.Rxf5 Kg4 39.Rf8 h4 40.Rd8 h3 41.Rxd4+ Kg3 {0-1 Laco-Tal, XIII Olimpiade,
Monaco 1958})
7.O-O b6 8.h3 Bd7 9.Bd2 Na6 10.a3 O-O 11.b4 Re8 12.Ng5 {Diagramma #} 12...e4 $2
{Un miraggio tattico.}
(12...Nc7 $142 13.Rc1 $140 d5)
13.Ngxe4 Nxe4 14.Nxe4 Bf5
(14...Bxa1 $2 15.Qxa1 $40)
15.Rb1 d5 16.cxd5 cxd5 17.Nc3 Be6 18.Kh2 Rc8 19.Rc1 Qd7 20.Nb1 Nb8 21.Bc3 d4
22.Bb2 Bh6 23.Nd2 f5 24.Rxc8 Rxc8 25.Nf3 Bg7 26.Qd2 Bd5 27.Rc1 Re8 28.Qf4 Nc6
29.Ng1
({Più diretta era} 29.b5 Ne5 30.Nxd4 Bxg2 31.Kxg2 Qd5+ 32.Kh2 $18)
29...Bxg2 30.Kxg2 Qd5+ 31.Kf1 Be5 32.Qd2 a5 33.Nf3 axb4 34.axb4 Bd6 35.b5 Ne5
36.Ng1 Nf7 37.Qc2 f4 $2
(37...Bc5 $142 38.Qc4 $16)
38.Qc4
({Oppure} 38.Qc6 $18)
38...Qh1 39.Qxd4 Be5 40.Qd7 Bxb2 41.Qxe8+ Kg7 42.Rc7 Qd5 43.gxf4 Qf5 44.Qxf7+
$1 {Sic et simpliciter.} 44...Qxf7 45.Rxf7+ Kxf7 46.Nf3 Ke7 47.Ne5 Ke6 48.Nc4
Bc1
(48...Bd4 49.e3 Bc5 50.d4 $18)
49.e3 1-0
Tuesday, February 5, 2013
水 (Shuǐ)
世界上的最后一滴水 将是人类的眼泪。 The last drop of the world will be the tears of mankind. |
重庆 (Chóngqìng), August 2012
Photo: Isadora Duncan
Photo: Isadora Duncan
Monday, February 4, 2013
The Fourth Estate
Giuseppe Pellizza da Volpedo, Il Quarto Stato (The Fourth Estate), 1901. Courtesy of Associazione Pellizza da Volpedo.
|
Così o cosà (una traduzione alternativa)
AD FLACCUM
Audieris in quo, Flacce, balneo plausum,
Maronis illic esse mentulam scito.
A FLACCO
Flacco, se ai bagni senti un’ovazione
sappi che lì c’è il cazzo di Marone.
给弗拉科
弗拉科,如果你听到洗澡堂里有热烈的掌声,
一定是马罗涅那雄壮的阳具在里边。 |
Marco Valerio Marziale, Epigrammi, Lib. IX, 33
Traduzione di 莫东科 (Mò Dōngkē)
Sunday, February 3, 2013
Once Upon a Pawn
侯逸凡 (Hóu Yìfán) – Viswanathan Anand
75th Tata Steel Chess Tournament; Wijk aan Zee, January 25, 2013
Sicilian Defence B94
Notes by Grandmaster Karsten Müller, ChessBase.com, February 2, 2013.
75th Tata Steel Chess Tournament; Wijk aan Zee, January 25, 2013
Sicilian Defence B94
Notes by Grandmaster Karsten Müller, ChessBase.com, February 2, 2013.
1. e4 c5 2. Nf3 d6 3. d4 cxd4 4. Nxd4 Nf6 5. Nc3 a6 6. Bg5 Nbd7 7. Qe2 h6 8. Bh4 g6 9. f4 e5 10. fxe5 dxe5 11. 0-0-0 Be7 12. Nf3 Qc7 13. Qc4 Qb8 14. Nd5 b5 15. Qc6 Nxd5 16. Rxd5 Qb7 17. Qc3 f6 18. Bf2 Nb6 19. Rd1 Na4 20. Qb3 Qc6 21. Qd5 Qxd5 22. exd5 Bc5 23. Bg3 Nb6 24. Bd3 Bf5 25. Bxf5 gxf5 26. Rhf1 0-0-0 27. Bf2 Bxf2 28. Rxf2 Rxd5 29. g3 Rxd1+ 30. Kxd1 Nd5 31. Nh4 f4 32. Rd2 Ne3+ 33. Ke2 Nc4 34. Rd1 fxg3 35. b3 Rd8 36. Rxd8+ Kxd8 37. hxg3 Nd6 38. Kd3 b4 39. c4 bxc3 40. Kxc3 Kd7 41. Kd3 Ke6 42. b4
The Great Wall of China. Simplification into a Pawn ending must always be calculated very precisey: 42. ... Nf5? The Pawn ending is surprisingly drawn despite the extra Pawn. 42. ... h5! wins sooner or later as Knight endings are similar to Pawn endings in the respect that an extra Pawn usually gives very good winning chances, e.g. 43. a4 Kd5 44. a5 (44. b5 axb5 45. axb5 Nxb5 46. Nf5 e4+ 47. Ke3 Ke5 48. Ne7 Nd6 49. Nc6+ Kf5 50. Nb4 Kg4 51. Kf2 e3+ 52. Kxe3 Kxg3−+) 44. ... f5 45. Ng6 e4+ 46. Kc3 (46. Ke3 Kc4 47. Kf4 Kxb4 48. Ke5 Nc4+ 49. Kxf5 e3 50. Nf4 Kc3 51. Kg5 Nxa5 52. Kxh5 Nc4 53. g4 Kd2 54. g5 Ne5 55. g6 Nxg6 56. Kxg6 a5−+) 46. ... Nb5+ 47. Kd2 Kc4 48. Nh4 Nd6 49. Ke3 Kxb4 50. Kd4 Kxa5 51. Kc5 Nb7+ 52. Kc4 e3 53. Kd3 Nd6 54. Kxe3 Kb4 55. Kd3 Kb3−+. 43. Nxf5 Kxf5 44. a4 Ke6
45. g4! 侯逸凡 (Hóu Yìfán) stops Anand’s play on the Kingside first. The direct 45. b5? loses to 45. ... axb5 46. axb5 Kd5 47. b6 Kc6 48. Ke4 Kxb6 49. Kf5 Kc5 50. g4 Kd4 51. Kxf6 e4 52. Kg6 e3 53. Kxh6 e2 54. g5 e1=Q 55. g6 Qh4+−+. 45. ... Kd5. It does not make sense to try 45. ... f5 as Black is fighting for the draw now: 46. gxf5+ Kxf5 47. a5 e4+ 48. Ke3 h5 49. b5 h4 50. bxa6 h3 51. a7 h2 52. a8=Q h1=Q 53. Qd5+ Kf6=.
46. Kc3! 侯逸凡 (Hóu Yìfán)’s great Chinese wall cannot be broken as after the only try to invade with ... Kd5-e4 her counterplay is always just in time. 46. ... Ke4 47. Kc2. Another way to draw is 47. b5 axb5 48. axb5 Kd5 49. Kb4 Ke6 50. Kc4 Kd6 51. Kb4 Kd5 52. b6 Kc6 53. Ka5 Kb7 54. Kb5 Kc8 55. Kc4= as given by Baburin in Chess Today 4462. 47. ... Kd4 48. Kb3 e4. The Queen endgame after 48. ... Kd3 49. b5 axb5 50. axb5 e4 51. b6 e3 52. b7 e2 53. b8=Q e1=Q 54. Qd6+ Ke2 55. Qe6+ also does not prommise Black any winning chances. 49. b5 axb5 50. axb5 e3. 50. ... Kc5 is met by 51. Kc3 Kxb5 52. Kd4 e3 53. Kxe3 Kc5 54. Ke4 Kd6 55. Kf5 Ke7 56. Kg6=. 51. Kc2 Ke4
52. Rd1! 侯 (Hóu) correctly deals with the counterplay as 52. b6? runs into 52. ... Kf3 53. b7 e2 54. b8=Q e1=Q and Black wins, e.g. 55. Qf8 Qf2+ 56. Kd3 Kxg4 57. Qxh6 Qf3+ 58. Kc2 f5−+. 52. ... Kd5! ½ : ½. 53. Ke2 Kc5 54. Kxe3 Kxb5 55. Ke4 Kc6 56. Kf5 Kd5! (Only the counterattack saves the day as 56. ... Kd7? is met by the bodychecks 57. Kxf6 h5 58. gxh5 Ke8 59. Kg7+−) 57. Kxf6 Ke4 58. Kg6 Kf4 59. Kh5 Kg3 60. Kxh6 Kxg4=. Of course not 52. ... Kf3?? 53. Ke1+−.
“Although she hasn’t gained a lot of points here, 侯逸凡 (Hóu Yìfán) plays brilliantly”, Chinese-Dutch Grandmaster 彭肇勤 (Péng Zhàoqín) said. “Her today’s draw against Anand is worth of a win”. Photo: Stefan64. |
Friday, February 1, 2013
Settantaseiesimo
Lo scorso mercoledì 30 gennaio il x Campione del Mondo di scacchi Boris Vasil’evič Spasskij ha compiuto settantasei anni. Sabato 27 Boris è anche apparso – in chiaro progresso di salute – alla TV russa Channel 1, ospite in un programma dedicato all’artista russo Vladimir Semënovič Vysockij. Per ulteriori informazioni e dettagli rimandiamo al reportage di ChessBase.com.
Boris Vasil’evič Spasskij
Foto: ChessBase.com
A for Andromeda
或者或许
他爱她,他给她按摩……
© 我没有手机号码,但是我不是一个陌生人……
(With a little but valuable help from a very special friend!).
他爱她,他给她按摩……
© 我没有手机号码,但是我不是一个陌生人……
(With a little but valuable help from a very special friend!).