A lezione di italiano con l’inno del GrifoneFederico Mereta, Il Secolo XIX, 9 giugno 2013Genova - “Un cantico per il mio Grifone” di Peo Campodonico non risuona solo nelle voci assortite della Gradinata Nord dello stadio Luigi Ferraris, ma anche all’interno delle serie aule dell’Università di Nanchino, in Cina. E nel 2009 è diventato addirittura un testo didattico, con musica, per le giovani studentesse, che si sono esibite intonando “Coi pantaloni rossi e la maglietta blu...” in un filmato amatoriale.A creare questa sorta di gemellaggio culturale tra la Genova genoana e la città cinese è Michele Marini, cuore rossoblù, classe 1967 che ha lasciato l’Italia per trasferirsi in Cina nel 2008, accettando l’assegnazione all’Università Normale di Nanchino. Oggi lavora nei corsi della Facoltà di Lingue Straniere, dipartimento di Italiano.“Le canzoni sono uno strumento didattico importante e vengono usate spesso nel corso di Lingua perché con esse si lavora sull’ascolto, la comprensione, il lessico e, nei livelli più alti, anche sulle tematiche dei testi”, spiega Marini, che poi aggiunge: “L’inno del Genoa l’ho usato nel 2009, nel secondo semestre del mio primo anno d’insegnamento, con la classe di lingua del primo anno. Il fatto di cantare, oltre che ascoltare, permette di lavorare anche sulla pronuncia e se ascoltate il video della canzone, potete constatare che le ragazze, per essere delle principianti, se la sono cavata molto bene”.Perché l’inno del Genoa? “Ovviamente per onorare il Grifone, ma anche perché il suo inno è una canzone allegra, ironica e brillante, assolutamente classica”, precisa Marini.
In un video girato nel 2009 all’università di Nanchino le studentesse del primo anno di lingua italiana cantano l’inno del Genoa:
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