“Envy is the religion of the mediocre. It comforts them, it responds to the worries that gnaw at them and finally it rots their souls, allowing them to justify their meanness and their greed until they believe these to be virtues. Such people are convinced that the doors of heaven will be opened only to poor wretches like themselves who go through life without leaving any trace but their threadbare attempts to belittle others and to exclude – and destroy if possible – those who, by the simple fact of their existence, show up their own poorness of spirit, mind and guts. Blessed be the one at whom the fools bark, because his soul will never belong to them”.
“L’invidia è la religione dei mediocri. Li consola, risponde alle inquietudini che li divorano e, in ultima istanza, imputridisce le loro anime e consente di giustificare la loro grettezza e la loro avidità fino a credere che siano virtù e che le porte del cielo si spalancheranno solo per gli infelici come loro, che attraversano la vita senza lasciare altra traccia se non i loro sleali tentativi di sminuire gli altri e di escludere, e se possibile distruggere, chi, per il semplice fatto di esistere e di essere ciò che è, mette in risalto la loro povertà di spirito, di mente e di fegato. Fortunato colui al quale latrano i cretini, perché la sua anima non apparterrà mai a loro”.
Carlos Ruiz Zafón, “Il Gioco dell’Angelo”, 2008, Mondadori, Milano, pp. 24-25
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Artwork © Tai-Shou-Tsubasa
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