Friday, September 12, 2008

Lékó ricorda Fischer

Intervistato da Janis Nisii all’indomani del successo allo Sparkassen Chess Meeting di Dortmund (Torre & Cavallo Scacco!, n. 9, settembre 2008, pp. 3-6 e p. 30), il Grande Maestro ungherese Péter Lékó, già enfant terrible degli scacchi negli anni ’90, ha ricordato le sue ormai remote frequentazioni con Bobby Fischer:
– Mi puoi parlare delle tue lezioni con Fischer?
– Non ho mai fatto lezioni con Fischer, questa cosa che si dice è frutto di un fraintendimento. No, ho avuto una relazione molto stretta con lui negli ultimi anni in cui ha vissuto in Ungheria. Ci siamo avvicinati molto e siamo diventati amici, ma non credo sia bello parlare di questa amicizia proprio perché era così forte.
– C’era una grossa differenza di età...
– Sì, ma è stato splendido. Abbiamo passato dei momenti magnifici insieme tra il 1998 e il 1999.
– Quindi non prendevi lezioni da lui. Però parlavate di scacchi, immagino, puoi dirci qualcosa?
– No, non prendevo lezioni da lui innanzitutto perché lui non ne dava proprio di lezioni! Ma per me è stato veramente incredibile conoscere la sua visione degli scacchi. Anche se non era tra i top da più di 20 anni, era sorprendente il modo in cui parlava del gioco. Il modo in cui pensa e vede gli scacchi è assolutamente fenomenale [qui, e in altre frasi successive, Peter usa i verbi al presente, come se Fischer fosse ancora vivo... N.d.R.]. Era facile comprendere perché fosse il numero uno in assoluto e perché è diventato una simile leggenda, cosa che prima di incontrarlo non capivo. Credo che la generazione più giovane sia fuorviata dai computer e così tende a pensare che Fischer non giocasse con avversari così bravi, che all’epoca non fossero poi così preparati e cose simili. Poi, quando lo vedi, quando lo incontri, ed è chiaro che non è nel momento del suo fulgore, e ti accorgi di quanto sia ancora così brillante, beh allora inizi a nutrire un tale rispetto... Sono felice di aver avuto quel periodo con lui, perché sono arrivato a conoscerlo bene e ho capito che dentro è un’ottima persona.
– Ti ha ispirato?
– Sì, senza dubbio.
– Ti spingeva ad andare avanti?
– No, lui non spingeva nessuno. Stava spesso da solo, voglio dire, per lo più. Ma per me è stato un periodo molto bello e mi ha ispirato tantissimo.
– Già, non stento a crederlo.
Lékó onorò comunque in vita il “maestro”, allorché a Magonza nel 2001 si consacrò primo Campione del Mondo di scacchi Fischerandom della storia di specialità. Un idillio cominciato in verità nel 1996 a Kanjiza, cittadina serba al confine con l’Ungheria, già covo del “latitante” Fischer nei primi anni ’90, e dove l’allora giovanissimo Péter si impose con 9½ su 11 nel primo torneo di Fischerandom della storia eterodossa.

P. Lékó – L. Abel
Kanjiza, 1996
[FEN "nnrqbkrb/pppppppp/8/8/8/8/PPPPPPPP/NNRQBKRB"]
P59

1. d4 g6 2. Cb3 d6 3. 0-0 Cd7 4. g3 c6 5. c4 0-0 6. Cc3 Cf6 Se 6. ... Cc7 allora 7. Ca5 è spiacevole. 7. Ag2 Ad7 8. h3 Cb6 9. c5 Cbd5 10. e4 Cc7 11. Ad2 Ae6 12. Ah6 Ag7 13. Axg7 Rxg7 14. d5 Iniziativa e vantaggio di spazio son tutti per il Bianco. 14. ... Ad7 15. cxd6 exd6 16. dxc6 Axc6 17. Dd4 Ce6 L’ignava 17. ... b6 è confutata da 18. e5!. 18. Dxa7 b6 19. Da6 Cc5 20. Cxc5 dxc5 21. Tfe1 Con un decisivo Pedone in più al centro. 21. ... Cd7 22. Tcd1 Df6 23. f4 Ta8 24. De2 De7 25. a3 Tfe8 26. Dd2 Cf8 27. e5 Tad8 28. Df2 Db7 29. Axc6 Dxc6 30. Dg2 Dc8 31. Cb5 Txd1 32. Txd1 Td8 33. Cd6 Db8 34. f5! Rintoccano le campane dell’attacco! 34. ... gxf5+ 35. Cxf5+ Rh8 Oppure 35. ... Rg8 36. Ch6+ Rg7 37. Td6. 36. Cd6 Td7 37. Df3 Da7 38. Tf1 Rg8 39. Df6 Da4 40. Cf5 Ce6 41. Ch6+ Rh8 42. Dh8+ 1 : 0. Appena prima di 42. ... Re7 43. Cf5 matto (duale: 43. Txf7 matto).