Thursday, June 6, 2024

With and Without

In memory of Francesco Giusti, poet, whose light went out in Venice on June 5.

Giorgio Agamben, Quodlibet, June 6, 2024

Separazione

Ti lascio una palpebra, un dente,
uno squillo e del nuovo sole un
magnifico portamento un vanto,
qualche buona ragione per lasciarteli,
la porta sotto la quale tutta questa roba
infilo e la porta accanto. Sento
la certezza che tornerai. Con la matita
grossa rossa e blu, il tuo nome tracciato,
lascerò, e acqua in una bottiglietta
perché tu beva e viva. Ma,
benefattrice del tuo viso, entri
da dietro sicché non ti vedo. Spazi
di profondo secondo silenzio
ci attendono. Ho le stigmate
della solitudine e della guerra
addosso. Terra scura di una stagione,
fecondi, con le mani muoviamo
come latte in un secchio, lembi di cielo.
E sempre solo una sedia sola
c’è sulla collina che sta per
venirci addosso. Ora luna
senza famiglia piange sulle scale
di casa, ha una ferita cresciuta
che ti assomiglia; è quel pino
tuo padre, colui che ti conosceva
fin dagli inizi, rosso e lontano.

Separation

I leave you an eyelid, a tooth,
a blare a magnificent poise
a pride of the new sun,
some good reason to leave you them,
the door under which I tuck
all this stuff and next door. I feel
the certainty that you will return. With the big
red and blue pencil, I will leave your name traced,
and water in a litte bottle
for you to drink and live. But you,
benefactress of your visage, you come in
from behind, so I can’t see you. Spaces
of deep second silence
are await us. I am wearing
the stigmata of solitude and war.
You make dark earth of one season
fruitful, with our hands we stir
strips of sky, like milk in a bucket.
And there is always only a lone chair
on the hill which is about to fall
on us. Familyless moon
now weeps on the stairs
of home, it has grown a tear
that looks like you; it is that pine tree
your father, the one who knew you
right from the beginning, red and far away.

From the unpublished collection Ultime, September 2023

(English translation by I, Robot)

Paul Nash, The Separation of Light from Darkness, 1924. Courtesy of WikiArt.

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