Gli scacchi Fischerandom (960) sono sicuramente più economici degli scacchi classici. Lo studioso non ha bisogno, infatti, di abbonarsi a tutti i gazzettini teorici del globo, né di accedendere il computer e rincoglionirsi allo schermo come uno zombie tutti i pomeriggi. Le risposte, la vita, come sempre, sono altrove. Nella Storia e nei libri, per esempio. A proposito di scacchi960, vale forse la pena di cominciare (ricominciare) da “I Fondamenti degli Scacchi” di Josè Raul Capablanca (Milano, Aldo Martello Editore, 1971, p. 1): “La prima cosa che lo studioso deve fare è quella di famigliarizzarsi con la potenza dei pezzi”. Informarsi, insomma, e non informatizzarsi. Ché quando l’immaginazione è (sarà) al potere, una grassa risata non ci seppellisca tutti come zavorre ormai sgonfie... Ecco come, per esempio, nei preliminari on line alla kermesse estiva di Magonza, il Grandmaster in fieri Artur Gabrielian – il cui nickname era già tutto un programma: “Dinamite”! – ha irriso il quotatissimo Grande Maestro americano – non ancora Campione del Mondo di specialità – Hikaru Nakamura:
A. Gabrielian (Dinamit) – H. Nakamura (Smallville)
Internet Chess Club (ICC), 28 giugno 2009
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Posizione 63
“Quando i pezzi sono messi sulla scacchiera i giuocatori hanno la stessa posizione e lo stesso materiale. Il Bianco ha, tuttavia, il tratto ed il tratto significa, in tal caso, ‘l’iniziativa’ e questa costituisce un vantaggio. Ora questo vantaggio dev’essere mantenuto il più a lungo possibile e si dovrebbe rinunciare ad esso soltanto se si tratta di ottenere qualche altro vantaggio sia materiale che di posizione”, commenta Josè Raul Capablanca, op. cit., p. 69. Nei Fischerandom l’iniziativa è semmai ancor più decisiva, dacché in più posizioni di partenza non tutti i Pedoni sono difesi – come lo sono invece negli scacchi classici.
1. g3 Cc6 2. Cb3 f5 3. Cc3 Cb6 4. f4 g6 5. Cc5 All’attacco dell’indifeso Pb7.
5. ... Tb8 È interessante 5. ... d6!? onde rispondere a 6. Cxb7 con 6. ... Dd7.
6. d4 Cc4 Era ancora all’ordine del giorno 6. ... d6 ove se 7. Cxb7 allora (ancora) 7. ... Dd7.
7. b3 Ca3 8. Dd2 b6 Dopodiché il Bianco si avvantaggia con intuitiva naturalezza. Se però 8. ... d6 allora 9. Ca6! Tc8 10. Axc6+ bxc6 11. Ca4! con potente iniziativa.
9. Ca6 Tc8 10. d5 Cb8 11. Cxb8 Txb8 12. Ad4 ± Af6 Oppure 12. ... Axd4 13. Dxd4 e6 14. 0-0-0 con manifesto vantaggio del Bianco.
13. e4! “Le quattro case
e4,
d4,
e5,
d5, costituiscono le case centrali ed il controllo delle stesse è chiamato ‘controllo del centro’.
Il controllo del centro è di grande importanza. Nessun attacco violento può riuscire senza che si abbia almeno il controllo di due di tali case e, possibilmente, di tre”. (Josè Raul Capablanca, op. cit., p. 26).
13. ... fxe4 Risposta obbligata.
14. Cxe4 Axd4 15. Dxd4 Cb5 16. Dg7 “Dinamite” domina la posizione!
16. ... Cd6 Dopo 16. ... Axd5? 17. 0-0-0!! il Nero è in una valle di lacrime.
17. Cxd6+ Anche dopo 17. 0-0-0 (ovvero 17. 0-0) 17. ... Cf5 18. Cf6+! exf6 19. Tfe1+ il Nero è condannato, ma Gabrielan preferisce un’inesorabile “pitonizzazione”.
17. ... cxd6 L’alternativa era 17. ... exd6 18. Rd2 Df6, ma dopo 19. Tfe1+ Rd8 20. Dxf6+ Txf6 21. Te2 l’assoluto dominio della colonna aperta sarà presto decisivo.
18. Rf2 Dc7? La resa. Comunque dopo 18. ... Tc8 19. Af3 la paralisi del Nero sottende un’imminente capitolazione.
19. Tfe1 Af7 Con tutta l’innocenza dell’incoscienza, ma la situazione era ormai disperata.
20. Txe7+! 1 : 0. Motivazione dell’abbandono: 20. ... Rxe7 21. Te1+ e matto in due.