Il pomeriggio prima della festa chiuse il Consolato e si dedicò a insegnarmi a ballare. Con irriducibile tenacia mi fece muovere le ossa al ritmo della musica, prima appoggiata alla spalliera di una sedia, poi con una scopa e infine con lui. In quelle ore imparai dal charleston al samba, poi mi asciugò le lacrime e mi portò a comprarmi un vestito. Lasciandomi alla festa mi diede un consiglio indimenticabile, che ho applicato nei momenti cruciali della mia vita: pensa che gli altri hanno più paura di te. Aggiunse che non dovevo sedermi neppure per un attimo, rimanessi in piedi accanto al giradischi e non mangiassi niente, perché i ragazzi avevano bisogno di molto coraggio per attraversare la sala e avvicinarsi a una ragazza ancorata a una sedia come una corvetta e con un piatto di torta in mano. E poi i pochi ragazzi che sanno ballare sono quelli che cambiano la musica, perciò conviene rimanere vicino ai dischi.
Isabel Allende, “Paula”, La Biblioteca di Repubblica, 1994, pp. 73-74
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文扬小姐的作品
(From an idea by Miss Wényáng)
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