Sunday, January 19, 2014

Storia d’amore (爱情故事)

Storia d’amore (爱情故事)
余华 (Yú Huá)


Dopo qualche minuto che l’autobus aveva oltrepassato velocemente la fermata, due adolescenti uscirono dalla stazione. Un camion li superò sollevando una nube di polvere grigia che per un attimo offuscò l’immagine dei loro corpi.
Il ragazzo, con volto cinereo, camminava davanti senza parlare. La ragazza lo seguiva intimorita e furtivamente sbirciava il suo profilo. Il ragazzo non camminava verso l’ospedale ma piuttosto verso l’imbocco di un vicolo. La ragazza lo seguiva. A metà del vicolo si fermò. Anche la ragazza si fermò. Insieme guardarono una donna di mezza età allontanarsi e uscire dal vicolo. Dopodiché, voltandosi, il ragazzo ringhiò a bassa voce:
“Perché mi chiami?”.
Lei lo guardò offesa e rispose:
“Ho temuto che tu fossi troppo stanco”.
Continuando a ringhiare, lui continuò:
“Ti ho detto centinaia di volte di non guardarmi. Invece tu mi osservi sempre e dici il mio nome, mi prendi la mano”.
Furono poi due uomini ad entrare nel vicolo. Lui di nuovo tacque, lei non si giustificò. Quando i due uomini passarono loro accanto, lanciarono un’occhiata incuriosita. Non appena passati, il ragazzo si incamminò verso l’uscita del vicolo; lei esitò un attimo a seguirlo. In silenzio camminarono verso la grande strada che conduceva all’ospedale. Lui ancora non si era infuriato di nuovo, ma via via che si avvicinava il momento di entrare appariva sempre più oppresso dall’ansia. Si voltò a guardare di sbieco, lei guardava dritto in avanti. Dall’espressione vaga e confusa degli occhi, lui capì che l’ospedale era proprio di fronte.
Quando raggiunsero l’ambulatorio, l’accettazione era vuote. Il ragazzo, impaurito, non riuscì a fare a meno di uscire e rimase fuori fermo in piedi. All’improvviso intuì con sgomento di essere stato agguantato e non aveva il coraggio di farsi vedere. Quando anche la ragazza uscì, lui cercò di occultare la sua codardia. Voleva fare in modo che lei corresse il rischio da sola e quindi prepararsi a svignarsela in qualsiasi momento. Le disse che continuare ad accompagnarla in realtà era troppo pericoloso; gli altri avrebbero potuto credere che quei due adolescenti facessero chissà quali brutte cose. E dunque concluse:
“Tu vai da sola”.
Lei non fece obiezioni, solo un piccolo cenno con il capo e rientrò. Lui la guardò arrivare allo sportello per prendere il numero d’attesa; mentre tirava fuori il denaro dalla borsa non mostrò ombra di nervosismo. Lui la sentì dare all’impiegata un nome e dire che aveva vent’anni. Il nome era falso. L’età era falsa. Questo lui non lo aveva ancora escogitato. Poi la sentì dire:
“Ginecologia”.
Questa parola lo fece rabbrividire. Nel suono della voce egli percepì la stanchezza. Quando si allontanò dallo sportello lei si voltò a dargli un’occhiata, poi si avviò verso le scale. Mentre saliva dondolava l’anamnesi che teneva in mano.

(continua...)

Photo Art: Patty Maher

Traduzione di Alessandra Innocenti

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